Per 38 anni

Considero normale il fatto che, avendo un orario di lavoro limitato alle sole ore mattutine ed in presenza di necessità o del forte desiderio di "fare", sia abbastanza generalizzata la ricerca di una seconda attività.

1969 Foto Il Ragioniere capo dell'IACP, Guglielmo Cherubini, saputo che ne ero appassionato, mi chiese se ero disposto a costruire un plastico ferroviario per suo figlio Giunio. Tutti i pomeriggi, per almeno tre o quattro mesi, mi recavo quindi in un bell'alloggio al quarto piano adiacente Piazza San Pietro e, sotto lo sguardo del giovanissimo proprietario, lavoravo alla costruzione del "trenino". Un giorno arrivò un distinto signore con forte accento bolognese che si mise ad installare una apparecchiatura accanto al telefono di casa. Era una vera novità per quei tempi: una segreteria telefonica che consentiva anche di ascoltare a distanza e via telefono, eventuali messaggi registrati! Dopo aver spiegato il funzionamento il Cherubini affermò di "non aver capito nulla". Io, convinto di aver capito tutto, intervenni chiedendo se avessi potuto spiegare quanto il "cliente" non aveva capito. Dopo la mia ultima parola il Cherubini esclamò: "Ora si che è tutto chiaro!". Da quel momento diventai rappresentante delle segreterie telefoniche Zettler. La zona assegnata era quella compresa tra la mia e una provincia limitrofa. Mensilmente, mi veniva consegnato un elenco di probabili clienti che avevano richiesto per scritto una visita dimostrativa ed io, due volte per settimana, caricavo la Fiat 125 gialla e partivo.. Praticamente andavo quasi a colpo sicuro. Arrivavo, installavo e spiegavo il funzionamento di quegli oggetti a quel tempo all'avanguardia tecnologica. Nell'50% dei casi vendevo e incassavo la mia provvigione: 20mila lire per l'apparecchio piccolo, 25mila per il medio e 30mila per quello grande. Se il pagamento avveniva in contanti ricevevo anche un buono da 20 litri di benzina super!

1977 Foto In questo periodo, per circa 5 anni, collaboro con la Datel di Montecatini. L'azienda (con il nome CETOM) è nata con la perforazione dati per la Regione Toscana nei cui locali ho conosciuto i due proprietari, Alfredo Pasquinelli e Danio Carlesi, che mi fecero una proposta che non potevo rifiutare. Con le indicazioni di Carlo Niccolai, allora direttore della Cassa di Risparmio di Pistoia quale banca committente, oltre a numerose applicazioni statistiche per un gruppo bancario nazionale, gestisco una serie di corsi pubblici nei quali insegno il linguaggio Cobol e produco, tra l'altro, un'applicazione per la gestione informatizzata di biblioteche. L'azienda iniziò a svilupparsi considerevolmente ed io, sia perchè mi cominciava a prendere troppo tempo sia per disaccordi economici, me ne andai per la mia strada. Il gruppo Datel utilizza ancora il logo che disegnai nel 1980 ed ha, come responsabile del software, una persona da me preparata. Nel 1978, Alfredo, il titolare della Datel, mi mostrò i disegni della sua nuova casa. Fu naturale per me fargli presente che, con alcune piccole modifiche, avrebbe sensibilmente migliorato la fruibilità dell'abitazione. L'architetto fu subito incaricato di apportare le varianti indicate e, proprio a causa di questo piccolo intervento, nel giro di pochi anni, fui contattato da numerosi "clienti" (tutti amici di Alfredo), per diverse ristrutturazioni nella zona di Montecatini. Per la verità, una mia realizzazione si trova anche a Milano. La voce si era sparsa più velocemente del previsto e, sinceramente, non potevo fare tutto. Quando un mio amico architetto mi chiese se avessi voluto collaborare con lui sono stato costretto a scegliere. L'ultima vera ristrutturazione, ad esclusione di alcune soluzioni trovate per gli amici, l'ho portata a termine nelle vicinanze di Pescia per la casa di un direttore delle Poste. L'informatica mi gratificava molto di più.

1984 Foto L'orario di lavoro dell'IACP non prevedeva ancora l'ingresso pomeridiano e quindi lasciava troppo tempo libero ad una persona che, come me, non intendeva dedicare tempo ad attività diverse dalla propria passione che altro non era che l'informatica. In questa situazione l'ing. Chiacchio, dirigente commerciale della Honeywell, mi mise in contatto con Raffaello Matteucci titolare di una piccola azienda di software che cercava urgentemente una persona in grado di progettare l'informatizzazione dell'esattoria di Livorno. Ovviamente accetto l'incarico ma, invece di fermarmi a quello, divento socio della TIME dove resto per circa 10 anni. Non avendo alcuna preparazione sulle problematiche informatiche standard di aziende di produzione, mi dedico a tutto quello che può essere considerato "non standard". Nel 1996, raggiunti i 50 anni, nella mia mente comincia a fare la sua comparsa la volontà di diminuire il livello di impegno nel mondo del lavoro che, in questo periodo, faceva si che non arrivassi a casa prima delle 21. Praticamente iniziai allora a visualizzare l'obiettivo che, prima o poi, avrei dovuto fare in modo di organizzare il resto della mia vita pensando più a vivere che a lavorare!