Accattoni in città...
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La Lucca medievale ha sempre avuto “tolleranza zero” verso gli emarginati. Vagabondi, mendicanti ed accattoni non erano graditi all'interno delle mura e, per la sicurezza dei cittadini, fu fatto di tutto per sopprimere o comunque limitare al massimo quella che i lucchesi consideravano una piaga da estirpare. Finito il medioevo, con un bando del 3 gennaio 1575, emanato da un Offizio nominato dal Consiglio Generale, fu disposto che tutti i vagabondi, uomini o donne, dovessero lasciare la città, in caso contrario, come scritto esattamente sul bando erano previste le seguenti pene: “...a' maschi da 18 anni in giù, per la prima volta, di 50 nerbate a carne nuda in piazza, e per la seconda di bando perpetuo; a quelli da 18 a 50 anni, per la prima volta, un tratto di corda della girella in basso, e per la seconda alla pena del bando perpetuo; ed a quelli da 50 anni in su ed agli storpiati e ciechi, in caso di recidiva, un bollo fatto con ferro infuocato nelle mascelle...”. Effettivamente non scherzavano. Ma oltre a questi duri provvedimenti il Consiglio Generale, con umanità, si occupava anche dei giovani cittadini lucchesi che la morte dei genitori e la mancanza d’ogni aiuto aveva gettato sul lastrico. Ad una parte di questi ragazzi sfortunati che non avevano trovato alloggio in ricoveri pubblici, fu pensato di dare domicilio presso privati i quali, a fronte di una sovvenzione comunale triennale, elargita comunque dopo controlli frequenti, si sarebbero anche dovuti impegnare ad insegnare loro un mestiere. Si dovrà attendere ancora qualche secolo per far muovere dalla “zero” la tolleranza lucchese...