Le case "chiuse"
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“Stanno arrivando, stanno arrivando...!” Questa era l'esclamazione che girava nell'aria nel centro storico della città, pronunciata da folti gruppi di maschietti i quali, saputa la data del passaggio, aspettavano curiosi di vedere le “novità”. Dopo la chiusura della “casa” di Pelleria, il vero quartiere a luci rosse si trovava in via della Dogana ed era composto da tre case “chiuse”, dette così perché avevano l'obbligo di mantenere sempre serrate le persiane. Se per valutare l'eleganza, gli ambienti, l'arredo e le “prestazioni” si fossero usate, come ai giorni nostri, le “stelle”, si potrebbe dire che ce ne era per tutti i gusti. Dalle quattro stelle della “Primavera” si scendeva alle tre stelle “Da Nuccia” per terminare poi alle due dei “Tre Scalini”. Le “ospiti” di queste case, generalmente, non rimanevano troppo a lungo e quindi, ad intervalli più o meno regolari, venivano effettuati avvicendamenti i quali, considerato che la pubblicità già allora era l'anima del commercio, accadevano sempre in date e orari che, in anticipo, venivano portati a conoscenza della popolazione. Alla Stazione ferroviaria o delle autolinee, le Signorine salivano sulla carrozza di Quartuccio il quale, lentamente, percorreva tutte le strade e piazze del centro affinché, i futuri clienti, potessero osservare le nuove bellezze. Un giro che era diventato un rito. Via della Dogana, ovviamente, era l’ultima fermata. Tutto terminò nel 1958 con la famosa legge Merlin. Anche questa è storia...