Il mestiere più antico del mondo
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Il mestiere più antico del mondo, alla fine del medioevo, era sottoposto a leggi ben precise, oltre il fatto che la prostituzione era accettata dalla chiesa in quanto considerava l’amore a pagamento il male minore rispetto alla violenza, allo stupro, all’adulterio, all’incesto e al sacrilegio. Nella nostra città l'attività poteva essere esercitata in due soli luoghi: alcune operavano nelle numerose “taverne” e/o locande mentre altre esercitavano nella loro casa adescando i clienti stando sull'uscio o alla finestra. La prostituzione in epoca medievale era spesso una via di fuga quasi obbligata per evitare la miseria e molte giovani ragazze non avevano scelta che darsi al mestiere, specialmente con la morte del capo famiglia. Il giorno 24 aprile del 1534 il Gonfaloniere di Giustizia della città di Lucca, Bernardino Cenami, propose al Consiglio degli Anziani una riforma della normativa riguardante l’esercizio della prostituzione in città, proponendo l'istituzione di un “Offizio” (“Protettore delle meretrici lucchesi”) per difenderle dalle violenze cui erano spesso soggette anche perché, sembrerà incredibile, ma le prostitute lucchesi pagavano le tasse! In città diverse, venivano loro imposti comportamenti diversi. In alcune non potevano andare in giro se non di sabato, giorno di mercato, ed erano tenute ad indossare un cappuccio con un sonaglio. In altre potevano uscire solo con le mani inguantate oppure con un velo giallo in testa e in altre ancora indossavano un cappuccio rosso e una gonna di tela bianca fino ai piedi e così via, ...ma a Lucca? Le prostitute lucchesi non furono obbligate ad uscire di casa in giorni indicati né ad indossare qualcosa di particolare ma NON potevano indossare indumenti di colore nero! Ovviamente le donne dabbene presero immediatamente a vestirsi di drappo nero, con ricami in seta e oro. E anche nel Medioevo l'apparenza fu salva...