Tratta delle schiave...
Foto

I paesi Mediterranei sono rimasti per tutto il medioevo, ma anche successivamente, luoghi di un florido commercio di schiavi, circostanza accettata da tutte le istituzioni del tempo a condizione che questi non fossero cristiani. Oltre il 90% della “merce” era di sesso femminile, per la maggior parte proveniente dalla Russia, dall'Europa dell'est, dal medio oriente e nord Africa. Anche il nostro Paolo Guinigi, prima di sposare Ilaria, ne aveva comprata una dalla quale ebbe poi un figlio che tenne con sé. I prezzi erano molto variabili e dipendevano da alcuni ovvi fattori: bellezza, età, salute, colore della pelle e la docilità del carattere. A volte venivano vendute anche ragazze in stato interessante ma, in questo caso, oltre ad una forte riduzione del prezzo, veniva firmata una clausola nella quale il venditore si impegnava a restituire al compratore la cifra da lui pagata in caso di morte della donna durante il parto. A Lucca, alcune ragazze, furono vendute a più di 130 fiorini d'oro cioè un prezzo altissimo se si pensa che con 1000 si poteva costruire una bella casa. In quegli anni molte famiglie benestanti lucchesi guadagnarono discrete somme attraverso la “locazione” di femmine tra i 15 ed i 25 anni e, nella nostra città, le nascite da donne comprate come schiave risultarono essere, addirittura, il 33% del totale e cioè ben una ogni tre! Solo verso la fine del XVI secolo si ebbe una inversione di tendenza e lo schiavo di sesso maschile divenne più ricercato a causa della crescente domanda di disporre di “rematori” sulle navi delle potenze marinare. Un traffico schifoso che, purtroppo, molte persone credono sia solo un triste ricordo del passato mentre invece, ancora oggi, esiste e prospera in molte zone più o meno “dimenticate” del mondo con la cosi detta “civiltà occidentale” (?) che continua a far finta di non vedere...