Autotrasporti elettrici...
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In ambiente automobilistico, da alcuni anni, la tecnologia sta orientandosi verso l'abbandono del motore a scoppio, quello inventato dai lucchesi Barsanti e Matteucci, in favore della motorizzazione elettrica. Sembra un trend inarrestabile portato avanti per diminuire l'inquinamento atmosferico ma anche per una logica, e da troppo tempo attesa alternativa ai motori termici, con altri dal rendimento nettamente superiore. Pochi sanno che meno di cento anni fa, esattamente nel 1925, a Lucca venne fatto un esperimento di trasporto pubblico su gomma, tra la città e le zone limitrofe, con quattro autobus elettrici colorati di giallo. Si chiamavano “VAI”, cioè Vetture Auto-elettriche Italiane, lunghe 6,40 metri con l'asse anteriore sterzante e funzionavano con alimentazione ad accumulatori. Questi mezzi non restarono in servizio molto a lungo a causa della scarsa durata e del rendimento delle batterie, inoltre avevano una manutenzione difficile e costosa ed erano veramente lenti. Quindi, anche a causa del loro ingombro, il progetto fallì un solo anno più tardi. I lucchesi chiamarono questi mezzi il “pericolo giallo” in quanto, tra le strette vie cittadine, furono causa di numerosi incidenti. Mi domando se l'attuale denominazione “Vaibus” degli autotrasporti comunali, abbia volontariamente preso il nome dall'antico esperimento oppure si tratti solo di una casuale coincidenza...