La "mia" Elena


Risalivamo la la Corsica provenienti dalla Sardegna e dopo aver superato Solenzara stavamo per puntare sull'Elba quando il tempo si guastò. Non avendo voglia di passare una nottata di merda facemmo rotta per il piccolo porto di Campoloro. Ormeggiammo nella banchina indicataci, facemmo una doccia tonificante e dopo aver regalato un piccolo tonno appena pescato ad uno dei guardiani, finimmo la serata a cena in un localino della zona. La mattina seguente, di buon ora, salpammo l'ancora ma appena fatti dieci metri la barca ebbe un piccolo sussulto e si piantò nel fondale. Ci eravamo totalmente dimenticati della bassa marea. Eravamo fermi come due beccaccini su un ramo senza poter far niente. Il guardiano del tonno arrivò rapidamente e provò a smuoverci con il motore del suo gommone. Niente da fare. Allora fissammo una cima in testa d'albero e con l'altro capo il gommone provò a far sbandare Elena quel tanto che sarebbe bastato a sbloccare la situazione. Niente da fare. Oramai non ci restava che attendere l'alta marea. Improvvisamente vedemmo un grosso motoscafo avvicinarsi a noi. A bordo c'era una giovane donna e, ai comandi posizionati al "primo piano", un distinto signore di mezza età. Si affiancano e ci dicono che, essendo anche loro Italiani, non possono non aiutarci. Faranno affidamento sui loro motori i quali, con 400 cavalli, dovrebbero riuscire facilmente a trainarci fuori dai bassi fondali fangosi. Roberto bloccò una grossa cima su Elena e loro mi chiesero di salire a bordo per fissare l'altro capo sulla loro imbarcazione (strano, pensai, lo poteva fare lui). Dopo alcuni raginamenti, l'uomo mi chiese di spostare il punto di forza della cima. (strano, ripensai, anche questo lo avrebbe potuto benissimo fare lui). La cima venne tesa al massimo e i motori cominciarono a salire di giri. Ben prima di utilizzare tutti e quattrocento i cavalli Elena cominciò a muoversi, dapprima lentamente e poi, quasi con un saltello, uscì da quelle sabbie mobili. La cima venne ritirata, ringraziai la signora e, desiderando dare la mano al comandante al "primo piano" salii la breve rampetta di accesso e....capii come mai il comandante non aveva fatto quello che io pensavo avrebbe dovuto fare. Quasi invisibile alla vista notai subito una specie di montacarichi e vidi che lui era semplicemente senza le gambe!

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Il tonnetto pescato e regalato...