Uno a ottantasette (8)

In considerazione del fatto che Enrico, durante le feste, ha avuto altri impegni, ho deciso di rimediare ad uno dei miei errori progettuali descritti nella pagina "il senno di poi". Dovevo aprire quel pannello fisso! Avrei desiderato tagliare a filo dei montanti ma, all'interno della struttura, esistono robusti rinforzi che mi hanno costretto ad allontanarmi di 3cm dai bordi. Non desiderando provocare vibrazioni violente l'unica possibilità mi è sembrata essere quella di fare un lavoro da Certosino. Il primo passo è stato quello di delimitare la parte da asportare facendo una serie di buchetti con un piccolo punteruolo. Nella seconda fase, con una punta da 1,2 mm, ho trapanato quanto preparato in precedenza e, immediatamente dopo, con una punta da 3 mm, ho fatto tanti ma tanti di quei buchetti che il pannello, dopo qualche giorno di "sforellature", è caduto da solo. Guardando all'interno mi sono quasi sorpreso di essere riuscito ad installare quei tre motori Tortoise che vedevo davanti alla nuova apertura lavorando da una posizione completamente disassata! Nell'ultima fase, con i tagli a 45°, la cornice mi ha impegnato non poco ma poi, guardando il lavoro finito posso essere più che soddisfatto anche se spero di non doverlo mai aprire! Il pannello è solo semi incastrato nel vano e bloccato all'esterno dalla stessa cornice mentre all'interno ci sono due piccole ritenute facilmente sbloccabili (vista del pannello dall'interno). La cosa fondamentale è che adesso il 95% dell'impianto elettrico è veramente a portata di mano.

Dicembre 2007
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Non era nei miei progetti iniziali provvedere alla illuminazione degli edifici ma poi, quando a Natale la mia nipotina mi ha chiesto "...nonno perchè non c'è la luce dietro le finestrine?", ho cambiato idea. Considerato che il lavoro non sarebbe stato troppo complesso ho comprato qualche piccola lampadina e, per ogni edificio da illuminare, dopo averne inserita una in un piccolo tubo cavo ho posizionato questo lampione interno cercando di mantenere la sorgente luminosa il più possibile al centro. In un secondo momento verranno schermate alcune aperture affinché la luce interna appaia solo in qualche stanza e non in tutte.

Gennaio 2008
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Non è stato facile trovare quello che volevo. I lampioni che cercavo dovevano essere fatti esattamente come ricordavo di aver visto anni fa in una piccola stazione di campagna. Ho fatto vedere una vecchia foto a chi pensavo potesse aiutarmi ma sembrava proprio che, in stile Italiano e per l'epoca ricercata, non ci fosse proprio niente in commercio. Poi ho riposto le mie speranze in Internet ed un bel giorno, con grande sorpresa, ho trovato proprio quello che cercavo. Vicino Montecatini c'è un negozio di modellismo e sfogliando la voce accessori, dopo i soliti lampioni della Brawa, sono apparsi questi. Il giorno seguente ero all'interno del negozio. Li costruisce un artigiano lombardo e ce ne erano solo quattro disponibili. Adesso sono miei e fanno veramente una gran bella figura sui marciapiedi della stazione. Più avanti, quando le rifiniture saranno completate, metterò in linea anche qualche foto in ambiente notturno.

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La scelta e la posa in opera delle zone a verde non è cosa di poco conto in quanto una eventuale sua sottovalutazione diminuirebbe sensibilmente l'effetto realistico tanto ricercato. La parte visibile di questa realizzazione comprende uno tratto ferroviario di circa 250 metri lineari per una larghezza di 32. Con la sola esclusione di casi abbastanza rari e localizzati in particolari aree del paese, per l'ambientazione scelta non riesco proprio ad immaginare una diffusione cromatica uniforme per le diverse zone del terreno limitrofo alla ferrovia. Inoltre, sempre nel rispetto dell'epoca rappresentata, è ancora ben chiara nella mia mente la maggiore attenzione che veniva posta nella cura delle aree di proprietà FFSS rispetto a terreni limitrofi spesso incolti o abbandonati. Queste considerazioni portano quindi a ricercare una logica differenziazione di struttura, tipologia e colorazione del terreno e dei manti erbosi e per questo motivo anche i materiali e le tecniche di posa in opera sono diverse. Non desiderando quindi dilungarmi su tutte le differenti varianti operative, penso sia più opportuno riportare e descrivere alcuni passaggi relativi a zone diverse.

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Per la galleria, dopo aver steso una buona dose del classico Vinavil con aggiunta di un 20% di acqua, l'erba (Woodland Scenic) viene spruzzata in abbondante quantità con l'apposito distributore. Immediatamente dopo viene aspirata quella in eccesso lasciando quindi solo un "tappeto" perfettamente incollato.

Febbraio 2008
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Nel breve tratto di linea compreso tra la galleria e l'ingresso in stazione, prima di stendere il tappeto erboso scelto, è necessario preparare delle sagome di cartoncino che faciliteranno il taglio. Vengono usate due tipologie di erba diverse, ambedue della Bush. Quella esterna è più chiara di quella interna anche perchè, su quel lato, desideravo raggiungere il più possibile il colore presente sullo sfondo.

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Considerato che nel negozio dove avevo trovato i lampioni erano disponibili i sette macachi che mi servivano, era assolutamente necessario provvedere alla loro posa in opera prima delle rifiniture previste nelle zone adiacenti gli scambi. Non so se sono i migliori in commercio ma a me sono piaciuti più di tutti quelli che, fino ad oggi, avevo visto in giro. Dalle tante immagini presenti su Internet avevo capito che, a quel tempo, non tutti i macachi erano perfettamente uguali ed aderenti ad uno standard preciso. L'immagine che più di ogni altra mi è sembrata chiarire perfettamente l'installazione di questa apparecchiatura (che altro non è che una leva che consentiva all'uomo di far funzionare con la propria forza uno scambio) è servita come base per decidere le modalità di installazione del piccolo kit in metallo. Semplice da montare ma un po' complesso da mettere in opera. Per ognuno di loro ho dovuto ritagliare lo spazio necessario a fianco dello scambio, poi ho preparato tre prolungamenti delle traversine interessate e, dopo aver nuovamente riempito gli spazi con la ghiaia, ho incollato la piastra del macaco sugli appoggi appositamente creati dal prolungamento delle traversine.

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