Uno a ottantasette (10)

Questi tipo di alberelli li definisco in kit in quanto per essere trasformati in qualcosa che si avvicini al vero devono subire quattro passaggi operativi. Generalmente vengono forniti assortiti dentro scatole trasparenti e appaiono subito molto delicati, spogli e con tronco e rami di colore troppo chiaro. Essendo per la maggioranza molto piatti, sembrano particolarmente predisposti per essere posizionati vicini ai fondali. Dopo averli inseriti verticalmente dentro una struttura di polistirolo, il primo intervento consiste nel distribuire una colla trasparente spray affinché sia migliorata la resistenza delle piccole strutture ramiformi. Nel secondo passaggio, sempre con l'utilizzo della tecnica spray, vengono abbondantemente spruzzati di un colore marrone scuro opaco. A questo punto si prepara dentro un piatto piano un liquido colloso composto dal solito Vinavil molto annacquato e, uno ad uno, si intingono cercando di bagnare solo la parte esterna dei rami. In ultimo, tenendo il tronco tra due dita di una mano, con l'altra si distribuisce a pioggia il fogliame scelto. Nel mio caso ho utilizzato prodotti di varie dimensioni e colori (Turf e Coarse Turfe) della Woodland Scenic.

Marzo 2008
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Nella parte esterna immediatamente precedente l'ingresso in galleria la morfologia del terreno illustrato sullo sfondo cambia aspetto e si vedono dolci colline verdi punteggiate di alberi simili a grossi cespugli di forma rotonda. Per dare continuità all'immagine dello sfondo ho cercato di costruire questo tipo di arbusti. Con quanto avanzato durante la costruzione degli alberelli in kit ho composto tre palline di diverse dimensioni che poi ho compresso nella mia mano. La costruzione finissima e ramiforme fa si che, con la sola e debole pressione delle dita, i vari componenti si uniscano intrecciandosi tra di loro. Un passaggio del solito Coarse Turfe della Woodland Scenic termina l'operazione.

Aprile 2008
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All'epoca che sto cercando di ricostruire era cosa normale per le FFSS spargere diserbante lungo i binari per mettere in chiaro sia l'armamento che lo spazio adiacente. Questa ricerca di ordine e pulizia non poteva però arrivare ad impedire che i locomotori, con le loro normali e caratteristiche perdite di liquidi, sporcassero binari e traversine di un bel colore nero opaco ed intenso. Questo fenomeno, ancora oggi, è maggiormente visibile negli spazi dove i locomotori sostano più a lungo o dove essi vengono ricoverati. Nel breve tronchino all'esterno del secondo binario di stazione ho fatto nascere piccoli cespugli per evidenziarne uno scarso utilizzo.

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Dentro un cassetto, dimenticato da anni, ho trovato un piccolo Crocefisso che mi sembra di ricordare essere stato un regalino di nonno Giovanni al piccolo nipotino Enzo. Non potevo lasciarlo perduto in mezzo a tante cianfrusaglie e quindi ho deciso che avrebbe fatto una gran bella figura nel mio diorama operativo. Trovargli posto è stato semplice. Gli ho costruito una piccola struttura sul quale poggiarlo e, dopo aver spostato un albero, l'ho posizionato a fianco della strada nella curva a sinistra subito dopo il passaggio a livello.

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Per la numerazione dei macachi devo ripetere due volte la parola "purtroppo". La prima perchè non sono riuscito a trovare numeri trasferibili piccoli come mi sarebbero serviti. La seconda volta perchè, anche se sono sicuro di non aver incollato la struttura mobile del macaco, non sono riuscito a toglierne neanche uno. Visto che la leva è molto flessibile ho quindi deciso di lavorare direttamente sul posto. Per riportare la numerazione ho utilizzato un pennarello nero Staedtler 0.05 con il quale, considerato il fatto che la mano non mi trema ancora e che comunque lavoravo con l'appoggio, si riescono a fare tratti finissimi.

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Non conoscevo le polveri. Ho però capito che sarebbero state la ciliegina sulla torta. Come in tutte le cose ci vorrebbe una buona esperienza ma, comunque, anche con quella poca che mi sono fatto in qualche minuto penso di essere riuscito ad utilizzarle abbastanza bene. Hanno un campo di applicazione praticamente illimitato e servono ad annullare quella continuità cromatica che, specialmente in certi punti, sarebbe semplicemente assurda. Per illustrare tutti gli interventi che ho fatto dovrei riproporre le foto di tutto il plastico e quindi mi sono limitato a pochissimi esempi.

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