Uno a ottantasette

L'esperienza è importante ma se è generica lo è molto meno. Mi spiego meglio. Si può fare il miglior progetto possibile ma quando questo viene realizzato non potrà essere totalmente esente da errori concettuali. Un progettista intellettualmente onesto, al termine di un'opera, non potrà che affermare: "Se la rifacessi farei qualche modifica". Ho costruito alcuni plastici ferroviari ma i vantaggi dell'esperienza verrebbero prepotentemente esaltati solo dalla possibilità di fare due volte la stessa identica cosa. Ecco perchè ho commesso errori. Le realizzazioni precedenti erano diverse!

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Errore n° 1 - La parte alta del mobile è stata realizzata come una specie di scatola per le scarpe con il coperchio incernierato lateralmente affinchè, mantenendo comunque all'interno uno spazio vitale di 15 centimetri, potesse essere ermeticamente chiuso lasciando tutta la realizzazione invisibile dall'esterno. Anche se la fotografia aumenta volutamente l'effetto indesiderato, l'errore fatto nella valutazione delle dimensioni della cerniera (1,5 millimetri) e la successiva applicazione dello sfondo creano un "rigonfiamento" innaturale e antiestetico. Sarebbe stato sufficiente, prima della applicazione dello sfondo, incollare un foglio di legno spesso come la cerniera sia sopra che sotto di essa e tutto sarebbe filato liscio. Conforta il fatto che nella posizione di "chiuso" le due strisce non incollate, in quanto leggermente rialzate, concorrono positivamente ad una corretta piegatura dell'immagine di sfondo senza lasciare alcuna traccia visibile.

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Errore n° 2 - Forse anche a causa di una ricerca di un risparmio economico, il progetto del mobile contemplava un totale di sei pannelli frontali di cui tre apribili, due fissi ed una piccola ribaltina all'estrema sinistra da utilizzare per i quadri di comando. In pratica, dopo la ribaltina, si alternano un pannello apribile ed uno fisso, un altro pannello apribile ed uno fisso, ed un ultimo apribile. Fin dall'inizio ero a conoscenza del fatto che tutti gli impianti elettrici sarebbero stati sotto il piano di lavoro ma, a parte un paio di scambi, tutto mi sembrava facilmente raggiungibile. Ho semplicemente sopravalutato le mie possibilità fisiche! Vent'anni fa non avrei avuto alcun problema a posizionare i motori Tortoise che non si fossero trovati proprio davanti ad una apertura ma oggi... Fortunatamente, a differenza del primo errore, questo non è visibile nè antiestetico ma mi ha creato non poche difficoltà e qualche dolore alla schiena. Posso solo augurarmi che non succeda niente di grave lì sotto, specialmente in certi punti. Nel qual caso non escludo affatto che possa richiamare il falegname per far aprire quanto adesso chiuso. Il problema è stato risolto, vedi la descrizione a pagina n° 8.

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Errore n° 3 - Per rendere possibile il passaggio dalle scale e l'accesso alla stanza, il mobile si compone di due elementi di 140cm ciascuno. Dopo averli appoggiati al muro sono stati "saldati" insieme con grosse viti passanti. La stazione nascosta è stata aggiunta in un secondo tempo e, a parte un paio di viti, si tratta di una struttura facilmente separabile. Dov'è l'errore? Il mobile composto dai due pezzi di 140cm è praticamente diventato una struttura inamovibile o comunque trasportabile con difficoltà (si dovrebbe passare dalla finestra). Anche se non penso di traslocare, sarebbe stato meglio se avessi fatto costruire i due mobili senza il piano superiore e poi quando questi fossero stati fissati insieme, un unico piano di 280cm (interno alla chiusura) avrebbe dovuto essere incernierato sopra di essi. Questa semplice soluzione, oltre a rendere meno complicato un eventuale trasporto, mi avrebbe risparmiato il problema riportato come numero 2.

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Errore n° 4 - Tutto era previsto nel progetto. La stazione nascosta si sarebbe sviluppata nello spazio presente dietro la porta di accesso alla stanza. Tenuto conto che l'anta si sarebbe dovuta aprire di un angolo più che sufficiente a garantire un comodo passaggio, la larghezza a disposizione non era molta. Anche la lunghezza dei binari nascosti non appariva esagerata ma, per i convogli che ho sempre avuto in mente, era sufficiente. Quando tutto è stato posto in opera mi sono immediatamente reso conto che la porta della stanza apriva troppo bene! Avrei potuto tranquillamente aumentare di qualche centimetro l'ingombro laterale portando a quattro i binari di ricovero. Addirittura, con piccoli accorgimenti e diminuendo al massimo possibile l'interasse tra i binari, sono certo che ce ne sarebbero entrati cinque! Alcuni sarebbero stati veramente corti ma comunque più che sufficienti a contenere due ALn668. Peccato!

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Errore n° 5 Anche se l'ho posizionato al quinto posto, in realtà è il problema che mi "angoscia" più di tutti gli altri. Forse non avrei dovuto acquistare gli scambi "lunghi" della ROCO. In almeno uno ho riscontrato un problema veramente fastidioso. Spesso non arriva corrente in uno dei tratti di rotaia "mobili" evidenziati con un tratto rosso (per la precisione mi riferisco a quello utilizzato in caso di corretto tracciato). Il difetto sembra sia conosciuto in quanto Enrico, molto previdente, mi aveva suggerito, prima della loro posa in opera, di fare un ponticello nella parte inferiore dove esiste il collegamento elettrico. Non l'ho fatto e quindi adesso ne pago le conseguenze. Ovviamente il problema esiste solo durante il transito lento di locomotori molto piccoli e a soli due assi ma, veder fermare la 225, mi disturba moltissimo. Non so ancora come, ma dovremo trovare una soluzione definitiva perchè non accetto una "spada di Damocle" sui collegamenti elettrici. In conclusione, se mai dovrò comprare anche un solo scambio, non sarà come questi a meno che non venga "ponticellato" immediatamente.


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