Prima o poi...

Cominciamo con un previsione facile: la televisione. Non è molto diversa da quella degli anni 60. Adesso si vede indubbiamente meglio, è a colori, ci sono molti canali ma, in tutti questi anni, non c'è stato un grande progresso, un vero salto di qualità e cioè quello che sicuramente avverrà tra poco. La visione in 3D, senza dover essere obbligati ad indossare occhialini particolari, sarà il prossimo bussiness globale. Quando poi, contemporaneamente o subito dopo, qualcuno riuscirà anche a commercializzare fotocamere che renderanno risultati tridimensionali allora, e solo allora, la tecnologia delle immagini avrà fatto un reale passo in avanti. Sicuramente qualcuno fornirà anche una app per convertire in 3D, più o meno bene, tutte le immagini che sono state prodotte, su carta o in digitale, prima dell'epoca del tridimensionale. Il salto successivo sarà quando arriveranno gli ologrammi...

Come per la televisione, la stessa assenza di un vero salto di qualità la vedo anche nei computer. Quaranta anni fa, per essere potente, un “elaboratore elettronico” occupava uno spazio grande come un appartamento ed oggi, la stessa potenza di calcolo la ritroviamo in un normalissimo notebook. Ma cosa è realmente cambiato? Tutto è stato miniaturizzato, velocizzato, perfezionato ed economicamente accessibile. La logica di base, però, è sempre la stessa. Una unità centrale dove avvengono le elaborazioni richieste dai programmi scritti da qualcuno, una memorizzazione dei dati su supporti più o meno capienti e una o più unità di output come il video o la stampante. Tutto, ma proprio tutto, ancora oggi utilizza il linguaggio binario ovvero una sequenza di zero e di uno la quale è l'unica “capibile” da un apparato elettronico. Il salto di qualità avverrà solo quando abbandoneremo questa logica per qualcosa di tecnologicamente più avanzato e diverso. Non so certamente come funzioneranno i prossimi computer ma sicuramente dovranno avere un paio di caratteristiche attualmente mancanti: come un umano, dovranno “auto apprendere” cioè acquisire conoscenza basata sull'esperienza e, inoltre, abbandonato per sempre il silicio, cioè il padre del codice binario, baseranno la loro incredibile efficienza su tecnologie provenienti dalle conoscenze del mondo sub-atomico oppure, più in futuro, dalla applicazione pratica della meccanica quantistica. Non vado oltre perchè l'argomento è troppo complesso da capire. Infatti, anche se sono sicuro di questi sviluppi, quasi non ho capito cosa ho scritto!

Lo smartphone dovrà cambiare molto. Oggi, rispetto al cellulare degli anni 90 non si limita più a telefonate e messaggi perchè con internet l'orizzonte si è allargato enormemente ma, senza dover attendere troppo tempo, dovranno avvenire alcune rivoluzioni sostanziali per poter affermare di essere arrivati ad uno smartphone (o come si chiamerà) veramente intelligente e tecnologico. Fondamentale sarà la drastica riduzione dell'ingombro. Oggi si tende ad aumentare le dimensioni dello schermo per facilitare la lettura ma si complica il trasporto. Quanti umani girano nelle strade con in mano l'amato smartphone? Per me è assurdo tenere una mano occupata in attesa di poter utilizzare l'oggetto. Esagerando un po' è come camminare tenendo sempre in mano le chiavi di casa perchè, prima o poi, ci serviranno! Probabilmente a breve gli smartphone saranno pieghevoli fino a diventare piccoli rettangoli che, una volta aperti, assumeranno dimensioni operative ragionevoli facendo dimenticare l'utilizzo di tastiere progettate per bambini degli asilo nido se non, molto pù intelligentemente, saranno disponibili apparati totalmente gestibili dalla nostra voce. Aspettando ancora qualche anno, mi piace immaginare lo schermo fisico sostituito da un ologramma e poi, perché no, un piccolo microprocessore da inserire sotto-pelle in grado di gestire molte più cose di quanto già possibile oggi. Il sogno perfetto, di oggi ma non di domani, è un collegamento diretto tra il web ed il nostro cervello... Internet saremmo noi stessi!

Il nostro “personal microchip” sostituirà quasi tutto ed anche il portafoglio ed i contanti saranno pezzi di antiquariato. Conterrà i nostri documenti, le nostre carte di credito, sarà la “chiave” che aprirà la porta di casa o che permetterà l'uso della nostra automobile la quale dovrà molto diversa da quella di oggi. Da quando i miei concittadini Barsanti e Matteucci, nel 1853, inventarono il motore a scoppio, l'automobile ha avuto uno sviluppo paragonabile a quello della televisione. Adesso è più veloce, più comoda, più sicura ma, in fondo in fondo, si muove ancora bruciando energie non rinnovabili, è spinta da pistoni che vanno in su e giù, cammina su quattro ruote, ha un volante, i freni e l'accelleratore. Non mancano molti anni alla diffusione generalizzata del motore elettrico in sostituzione di quello a scoppio ma il salto di qualità sarà effettuato solo quando riusciremo ad eliminare le batterie utilizzando l'infinita energia che proviene dalla nostra stella. Non vedo neanche particolarmente difficile, anzi è assolutamente possibile, riuscire ad eliminare volante, freni ed acceleratore e, contemporaneamente, gli incidenti stradali diverranno un ricordo dell'antico passato. Entrati nell'abitacolo sarà sufficiente dire dove si vuole andare. Tutto qui.

In un futuro un po' più lontano, le auto, o come si chiameranno quei mezzi di trasporto personale, non occuperanno inutilmente le strade come fanno oggi. I parcheggi saranno concentrati in apposite zone, probabilmente sotterranee, ed ogni mezzo uscirà solo a fronte di una necessità generata da una chiamata effettuata dal “richiedente” il servizio. L'auto arriverà dove richiesto e andrà dove desiderato per poi tornare, automaticamente, nel parcheggio più logico o vicino.

Anche la medicina farà passi da gigante. Tra alcune decine di anni la tecnologia genetica sarà in grado di prevenire, fin dalla nascita, qualsiasi malattia o malfunzionamento organico e quindi potrà riparare o sostituire organi “difettosi” con pezzi artificiali. A parte il cervello, al momento non riesco a mettere un limite alla progressiva modificazione bionica dell'essere umano. Può piacere o no ma sarà così. Uno stadio intermedio della crescita medica sarà rappresentato da piccolissimi “oggettini” che una volta ingollati o immessi nella nostra circolazione sanguignea saranno in grado di “girare” dentro di noi e comunicare con l'esterno rilevando, in tempo reale, qualsiasi anomalia pericolosa in qualsiasi parte del nostro corpo.

Gli ipermercati, dopo aver "ucciso" i negozi, saranno a loro volta annullati. Nel mondo globalizzato tutto sarà commercializzato “on line”. La consegna del bene acquistato, prima o poi, non verrà effettuata attraverso uno spostamento fisico del bene, ma con l'utilizzo di fantastiche “stampanti” 3D in grado di creare, direttamente in casa dell'acquirente, l'oggetto acquistato.

Le badanti non serviranno più. Ma anche tante categorie di lavoratori attuali saranno sicuramente sostituibili da automi così perfetti ed efficienti che dovranno essere contrassegnati fin dall'origine per poter essere immediatamente identificabili da un umano. Pensate, con questa tecnologia bionica avrà termine anche la prostituzione... quella in carne e ossa vere. Non so certamente rispondere alla domanda: ma allora, quale lavoro sarà riservato agli umani? Allo stesso modo, però, sono certissimo che i nostri discendenti troveranno una valida soluzione.

E i delinquenti? A meno di non arrivare ad uniformare il cervello degli umani, il crimine esisterà ancora. Diverso, molto diverso, sarà però il trattamento tecnologico del reato. In funzione della colpa e del grado di pericolosità del soggetto, escludendo l'inaccettabile pena di morte, potranno essere adottate misure “cerebrali” tali da garantire la non ripetitività di quanto commesso e, nei casi “incurabili” penso più ad un esilio a vita su una stazione spaziale a loro dedicata oppure in un carcere-pianeta distante qualche anno luce.

La tecnologia farà la parte del leone in qualsiasi campo delle attività umane e quindi anche la politica subirà conseguenze che rivoluzioneranno i comportamenti delle classi dirigenti. Ai posti di comando potranno salire solo persone degne di ricoprire incarichi importantissimi e questo sarà possibile solo attraverso selezioni effettuate da super computer in grado di valutare, oggettivamente, le qualità, le predisposizioni e le capacità di ognuno di noi. Ladri, arrivisti, politicanti e “figli di”, non avranno più alcuna possibilità di occupare posti che non meritano. Saranno un ricordo del “medioevo” della meritocrazia.

Un ultimo pensiero. Cinquemila anni fa, nel mondo, esistevano migliaia di villaggi abitati da popoli fisicamente e culturalmente estremamente diversi. Duemila anni fa esisteva un numero inferiore di concentrazioni di popoli ancora fisicamente e culturalmente molto diversi. Oggi, nel mondo, ci sono poco più di cento nazioni abitate da popoli ancora fisicamente e culturalmente abbastanza diversi. Se applichiamo solo un po' di logica a questo trend inarrestabile, come si può non essere certi che, prima o poi, il mondo ritornerà ad essere la “Pangea”, ovvero un unico luogo dove vivranno popoli fisicamente e culturalmente sempre più uguali e tutti faranno parte di un'unica razza: quella Umana. I politici del futuro non si preoccuperanno del PIL ma si adopereranno per far raggiungere all'umanità quella cosa che rende la vita degna di essere vissuta: la serenità.