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Giovedì 6 novembre 2025. Alle 9,15 dopo l'incontro alla Conad di Gallicano ci dirigiamo in direzione della Grotta del Vento, ma una decina di chilometri prima, sulla destra, prendiamo una stradina stretta che in ripida salita e in pochi minuti ci porta al piccolo parcheggio dell'Eremo di Calomini. Non siamo tutti perché, purtroppo a causa di motivi personali, all'appello mancano Vannucchi Giorgio e Bianucci Alberto i quali, sicuramente, saranno con noi la prossima uscita. Alle 10,15 come previsto dall'organizzatore Ilio Giorgi, veniamo accolti da “Fratel” Benedetto, un monaco eremita cistercense che da qualche anno vive in totale solitudine in questo luogo mistico e affascinante e che ci farà da accompagnatore insieme alla guida Mauro. La chiesa, bella sia dentro che fuori, è quasi totalmente scavata nella roccia così come altri locali riservati ai religiosi i quali, negli anni passati, hanno vissuto in questo luogo. Mauro ci accompagna a scoprire i molti “locali” inseriti e quasi nascosti in questo complesso consentendoci di fotografare tutto con la sola esclusione della stanza della “meditazione”, ovvero quel luogo dove “Fratel Benedetto”, tutti i giorni alle 4,30 in piena notte, trascorre circa 90 minuti in meditazione davanti ad una immagine del Cristo, alla luce di un piccolo lumino ad olio e inginocchiato su un tappeto che non dovevamo calpestare. Poi, alle 11 precise, dopo aver suonato le campane, assistiamo alla Santa Messa officiata all'aperto davanti ad un panorama decisamente imponente. Dopo molte decine di anni, chissà perché, ho sentito la necessità di fare anche io la Comunione. Tra un discorso e l'altro, arrivati all'ora di pranzo, ci siamo incamminati su una piccola strada sterrata la quale, dal parcheggio, in pochi minuti conduce all'antica trattoria dell'Eremita. Sarà stata l'aria di montagna (solo 400 metri!), sarà stata la compagnia, sarà stata la particolarità del luogo, ma tutti (o almeno io) abbiamo mangiato forse un pelino in più del “normale”. Che dire, mi aspettavo una giornata interessante, ma non certamente così intensa.
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