La "mia" Elena


Anche se le previsioni non erano favorevoli uscimmo comunque dal porto di Olbia con destinazione l'arcipelago della Maddalena. L'ormeggio si trovava proprio in fondo a quella specie di fiordo che è il porto di Olbia. Risalendo verso nord il vento e il mare aumentavano continuamente ma Elena, al traverso, filava come una sirena a pelo d'acqua. Arrivati quasi all'uscita in mare aperto davanti all'isola della Tavolara, dalla piccola montagna che si trovava alla nostra sinistra Eolo ci inviò un segnale troppo forte. Il vento colpì improvvisamente le nostre vele e dopo un bel colpo ne venne un altro ancora più violento. Elena cominciò rapidamente a inclinarsi e mentre pensavo "adesso smette" il vento riuscì ad aumentare fino a quando l'inclinazione raggiunse quasi un livello di non ritorno. Aggrappato con tutte le mie forze alla battagliola pensai "questa volta scuffiamo... prima o poi mi doveva capitare..." ma Eolo, in un secondo, chiuse tutti i rubinetti e Elena si raddrizzò. Andammo avanti per un'oretta con un mare sempre più grosso e di prua. A un certo punto Roberto disse ad alta voce: "Ma siamo in vacanza o a soffrire?". Appena ci fu possibile invertimmo la rotta e con mare e vento in poppa rientrammo come siluri ad Olbia. Una bella esperienza!