Uno a ottantasette (7)

Anche se deve ancora essere messa in opera la ghiaia all'interno degli scambi, ho dedicato un pò di tempo ad effettuare alcuni lavori. La foto a sinistra riguarda il dettaglio del posizionamento del respingente di fine binario (con colori ancora da "personalizzare") annegato nella ghiaia del magazzino merci . A destra la traversina di legno bianca (sporcata poi con la cenere) utilizzata per indicare con precisione il limite di stazionamento del materiale rotabile sui binari nelle immediate adiacenze degli scambi. Oggi, queste traversine, sono state sostituite da manufatti in cemento.

Novembre 2007
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Nelle due immagini si nota la trasformazione di vecchi pali della luce recuperati in soffitta (penso Rivarossi) in pali che ricordo bene essere presenti negli anni 60 e che devono essere posizionati sul terreno prima della posa in opera dell'erba. Molti anni fa, davanti ad un palo simile, chiesi ad un ferroviere come mai i fili erano stati collocati ad altezze diverse e lui rispose: "Per evitare che entrino in contatto in caso di vento forte..."

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Dopo aver messo la ghiaia sulla scarpata del binario morto a servizio dello scalo merci mi sono accorto di un problema generato dallo schermo in plexiglas. Quando viene posizionato, il cristallo acrilico appoggia in alto, lateralmente e sui due fermi che gli impediscono di scivolare via. Non mi ero mai reso conto che la parte centrale forma una lieve incurvatura verso l'interno (vedi immagine a sinistra) andando a strusciare nella ghiaia della scarpata danneggiando il manufatto. L'unica soluzione possibile è stata quindi la messa in opera di un piccolo distanziale posizionato esattamente a metà tra i due fermi esistenti alle estremità del plexiglas.

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Per ottenere l'effetto "acqua" viene utilizzato materiale della Faller. Dopo aver creato le scaffe necessarie viene appoggiato sopra il materiale riflettente. Se avessi avuto un pò più di profondità avrei potuto creare un effetto migliore posizionando la parte trasparente leggermente più alta del fondo del fosso ma quest'ultimo, purtroppo, è profondo solo 5mm. Ovviamente il tutto verrà poi colorato e rifinito per apparire il più possibile simile alla realtà.

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I picchetti di tracciamento, realizzati con spezzoni di rotaia tinti di bianco e saldamente inseriti a terra, sono utilizzati dalle FS per tenere sotto controllo il posizionamento iniziale dei binari nei punti del tracciato dove, a causa della forza centrifuga provocata dal passaggio in velocità di un convoglio, potrebbero verificarsi pericolosi spostamenti dell'armamento. Per regolamento sono posizionati uno ogni 10 metri a 1,5 metri di distanza dalla rotaia e dovrebbero avere una altezza superiore di 10cm a quella del binario di riferimento. Oltre che nella parte esterna delle curve a volte vengono posizionati anche in pieno rettilineo quando il terreno presenta ondulazioni significative.

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La staccionata (articolo 30003 della ACME) serve a delimitare la proprietà FS. Viene fornita in scatola di montaggio e non presenta alcuna difficoltà. La parte bassa dei pilastri è lunga 7mm e quindi, se non si vogliono fare piccoli forellini necessari ad un corretto interramento come ho fatto io, è bene ridurla ad una dimensione più realistica. Lo spazio a sinistra del passaggio a livello è stato lasciato libero per posizionare la garitta. In totale, tra stazione e linea, ne ho messi in opera circa 150cm.

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Dopo tre mesi di attesa, appena aperta la vendita sottocosto, sono andato ad acquistare per poco più di 70 Euro la confezione che mi mancava. Il piccolo video è stato fissato su due mensole bloccate all'interno dell'ultimo sportello di destra del mobile in posizione ben visibile dal quadro di comando. Una catenella impedisce l'apertura oltre quanto necessario e, prossimamente, l'interno del mobile verrà schermato a dovere affinché non ci sia alcuna possibilità di introspezione dall'esterno. Oltre al piccolo schermo in bianco e nero largo 15cm e profondo 20, vengono fornite due piccole telecamere le quali, con un angolo di ripresa di 92°, consentono chiare immagini anche nell'oscurità essendo in grado di funzionare con solo 0,5 lux. La prima è stata installata al termine dei tre binari e la seconda all'ingresso della galleria per il controllo dell'occupazione nelle adiacenze dello scambio a tre vie. Le immagini provenienti dalle due telecamere, molto più nitide di quanto appare nella foto, possono essere gestite manualmente oppure temporizzate automaticamente. Adesso, come illustrato nel disegno, ho sotto controllo visivo anche la stazione di Monte Scuro!

Dicembre 2007
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