Uno a ottantasette (11)

I migliori personaggi sono, senza ombra di dubbio, quelli prodotti dalla Preiser. Costano molto più degli altri ma la differenza si vede subito. Solo perchè mi piacevano le pose, ho acquistato anche una piccola confezione della Merten. Il problema principale, oltre ad una ricolorazione degli abiti, consiste nel fatto che poggiano su una base circolare che ho dovuto togliere, con molta attenzione, utilizzando una piccola fresa. (L'orologio visibile in stazione verrà presto rimosso e sostituito da qualcosa di più adeguato)

Aprile 2008
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Le poche automobili sono tutte di Brekina, un paio di Vespe (ridipinte) e biciclette sono invece prodotte dalla Model Power. Sono certo che, nel tempo, verranno inseriti sia altri personaggi che veicoli di vario genere ma, al momento, l'ambientazione ottenuta mi soddisfa.

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I ricordi e gli amori vanno rispettati. Preferivo, preferisco e preferirò sempre una locomotiva a vapore rispetto a qualsiasi altro mezzo progettato per tirare o spingere vagoni. Solo in quelle macchine la potenza si esprime visibilmente, solo gli sbuffi di fumo (quello vero e non quello prodotto da una sigaretta) dimostrano lo sforzo , solo un biellismo in perfetto movimento esalta la creatività umana. La mia nonna diceva spesso "bè mi tempi!" e considerato il fatto che ogni tanto lo penso anche io significa solo che sto invecchiando...

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Senza vapore è un'altra cosa. Quelle moderne saranno belle, prestanti e sicuramente superiori in tutto, ma a me sembrano non troppo dissimili dai vagoni che trainano. Sono semplicemente anonime. A parte qualche vecchia Automotrice Diesel che non potevo non avere, credo che locomotori come la 880, la 740 o la 835, abbiano fatto la storia delle FFSS e quindi, come tutta la musica Italiana degli anni 60, saranno immortali.

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Foto Con l'esclusione di alcuni piccoli e localizzati interventi migliorativi relativamente alle zone a verde troppo uniformi, sfumature di colori, invecchiamenti, aggiunta di accessori urbani e ferroviari ed altro che (divertendomi) farò con calma nel prossimo futuro, ritengo praticamente conclusa la mia opera. L'unico sviluppo strutturale importante previsto entro l'estate riguarderà l'ampliamento della stazione nascosta che passerà, con l'aggiunta di uno scambio a bivio sul binario centrale, da tre a quattro binari. Tra poco inizierò la digitalizzazione di tutto l'impianto e, come si vede nella foto, sul nuovo mobiletto che ha sostituito il glorioso tavolo da lavoro, troverà posto il Computer che dovrà gestire un pò di traffico... Foto Penso di essere riuscito a realizzare qualcosa di particolare e forse anche abbastanza originale. Per dare una visione totale dell'ambiente nel quale è stata realizzata l'opera ho scattato, con l'applicazione di un piccolo grand'angolo, quattro foto dai quattro angoli della stanza. La ex camera delle mie due figlie è adesso un piccolo soggiorno personale dove posso tranquillamente continuare a sviluppare idee e progetti magari guardando la televisione, navigando in Internet od ascoltando musica insieme agli amici. Quando ho iniziato avevo una sola nipotina, adesso sono tre di cui due maschietti potenti e vivacissimi. Per i prossimi tre o quattro anni, spero che la difesa fornita dalla pesante struttura in plexiglas sia sufficiente a contenere la loro esuberanza!

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Foto Mi sia consentito esprimere la mia riconoscenza all’amico Enrico Turelli il quale, con fermezza e pazienza, fin dall’inizio ha insistito affinché comprendessi l’importanza sia del materiale usato che della ricerca del massimo realismo possibile attraverso l'attenzione al minimo dettaglio. Con il suo contributo di conoscenze, di metodologie e di prodotti sono riuscito a realizzare un qualcosa che lui dovrebbe sentire anche un po’ suo. Sono certo che questa collaborazione, per me, sarà fondamentale anche sulla prossima digitalizzazione e computerizzazione dell'impianto.

Ci siamo conosciuti quando non avevo ancora 20 anni. Mi avvicinò per portarmi a giocare a pallacanestro nella squadra degli Universitari Lucca dove non ebbi un gran successo. Era già un appassionato di fermodellismo ed io che mi dilettavo a fare piccoli plastici mi resi subito conto delle enormi differenze nei modi di pensare e realizzare opere in scala 1:87. Finite le esperienze giovanili, quando ho deciso di provare il salto di qualità, non ho potuto fare a meno di lui.


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