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Alfa Romeo 75 Ts

Era l'estate del 1988. Il tempo passava e quindi, per certe cose, diventavo sempre meno tollerante. La macchina che avevo era fantastica ma era senza servo sterzo e, cosa ben più grave all'inizio di un'estate che si preannunciava caldina, senza aria condizionata. Decisi che dovevo procurarmi questi due optional e, visto che all'Alfa Romeo Mei di San Filippo, avevano appena iniziato una campagna di offerte "irripetibili", decisi di andare a vedere la nuovissima Alfa Romeo 75 Ts. Mi piacque tutta e subito. Trovare l'accordo non fu semplice se si pensa che la discussione si protrasse fino a consumare, insieme al venditore, un pranzo a Papao. Al caffè trovammo un punto di intesa e, tornati alla concessionaria, firmai il contratto ovviamente con servosterzo di serie e aria condizionata in regalo. Un ricordo durante la guida di quest'auto ha cambiato il mio modo di affrontare una situazione autostradale:

Nell'inverno del 1990 stavo andando verso Firenze. All'altezza di Pistoia, sull'autostrada, c'erano dei lavori in corso che obbligavano il flusso automobilistico sulla corsia opposta al normale senso di marcia. Quando mi trovavo in questa situazione, appena vedevo la fine dei lavori con il conseguente ritorno sulla normale doppia carreggiata, avevo l'abitudine di staccarmi un pò dalla macchina che mi precedeva e, fatti i dovuti calcoli mentali, accelleravo il più rapidamente possibile affinchè, appena rientrati nella zona esente da lavori, potessi facilmente superare chi mi stava davanti. Quel giorno non avevo considerato l'ipotesi che le persone non ragionano quasi mai come vorresti. Mi stavo rapidamente avvicinando sia alla grossa Opel guidata da una donna che al punto di rientro nella carreggiata di destra dove, pensavo, lei si sarebbe spostata ed io sarei passato come un fulmine. Incredibilmente quando l'Opel sta per rientrare nella doppia carreggiata di destra, frena fino a fermarsi per controllare che non venisse nessuno dalla sua destra, cioè dalla zona dei lavori!!! Mi sono attaccato ai miei freni consumandone una buona parte e, con l'aiuto di Dio, mi sono fermato a non più di cinque centimetri dall'enorme paraurti Opel.

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